27 novembre 2015

La mitica rosticceria siciliana ... i calzoncini palermitani al forno

Amo la Sicilia follemente, i suoi sapori,   i suoi colori, i suoi profumi ... e la sua cucina. La meta delle vacanze estive della mia adolescenza mi è rimasta nel cuore ed è ancora uno dei miei posti preferiti. Dei mille ricordi che mi affollano la mente, legati a quest’isola meravigliosa molti sono anche culinari, lì ho assaggiato per la prima volta  i fichi d’india, imparando prima a raccoglierli e poi a pulirli (secchioni interi!),  ho imparato che non c’è pesce più buono di quello, veramente appena pescato, e cucinato sulla barca dal pescatore,  ho imparato  ad amare  pane e panelle, i cazzilli, le arancine …  per non parlare della mia merenda preferita, un pezzo di rosticceria! Chi è stato almeno una volta in Sicilia, soprattutto a Palermo e dintorni,  ha  già capito di cosa parlo:  pizzette, calzoni,  ravazzate … l’impasto di base è sempre lo stesso. I “pezzi” di rosticceria riempiono i banchi dei bar e dei panifici,  stesso impasto versatilissimo con i ripieni più vari. Profumi e sapori irresistibili, oggi vi propongo i calzoncini palermitani  ricetta fedelmente copiata dal blog di  Ylenia siciliana DOC!


24 novembre 2015

Plum cake sofficissimo con zucca cruda ... al profumo di mandarino

E in lontananza l'Inverno bisbigliò:
«È bene Che l'Estate rovente muoia.
Guardate, l'aiuto è vicino,
Poiché quando il bisogno degli uomini s'inasprisce,
allora arrivo io».
(Rudyard Kipling)

E’ arrivato l’inverno! Mentre  gli esperti si dividono ancora su come sarà,  se glaciale o temperato, il freddo è arrivato  improvvisamente portando  piogge e venti forti. E così dopo aver avuto un ottobre caldissimo, i meteorologi dicono sia stato il più caldo degli ultimi 60 anni, sembra che nei prossimi mesi  continuerà questo andamento anomalo delle stagioni e la colpa a quanto pare è di un fenomeno climatico chiamato El Niño. Sono andata ad informarmi, ammetto la mia ignoranza ma non ne avevo mai sentito parlare,  ed ho scoperto che El Niño è un fenomeno periodico che si verifica in media ogni 5 anni  e consiste in un anomalo riscaldamento delle acque oceaniche, soprattutto l’area del Pacifico, che modificano la circolazione equatoriale dei venti e con essa la distribuzione delle precipitazioni,  procurando di conseguenza  notevoli cambiamenti nel clima dell'intero globo,  ovviamente diversi da regione a regione. È difficile per gli esperti prevedere quale sarà l'impatto di El Niño  sulle nostre regioni,  ma sembra che per questo inverno in Europa si aspettino molto freddo e nevicate abbondanti.  Non so se essere felice o preoccupata! Nel dubbio intanto mi rifugio in cucina per proporvi  un dolce semplice e coccoloso perfetto per darci il buongiorno accanto ad un buon cappuccino o ad un aromatico thè caldo. Ed ecco qui, quasi copiato fedelmente, da un’idea di  Assunta un cake sofficissimo, umido al punto giusto e con un colore splendido!


22 novembre 2015

Straccetti di pollo ai porcini

Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, agli anni del terrorismo delle BR, quando uscivo da scuola e per tornare a casa passavo tra le camionette della polizia, quando accovacciati sui tetti c’erano i militari, in questi giorni vivere a Roma è ….angosciante. Tantissima polizia e  militari per le strade, parlo delle zone centrali quelle dove abito e lavoro,  i locali la sera sono mezzi vuoti,  gli sguardi delle persone sono a dir poco sospettosi. Falsi allarmi (fortunatamente) in continuazione che ovviamente creano  panico, traffico e aumento della psicosi collettiva, una valigia dimenticata in autostrada, una scatola vuota nella metro, un ipotetico uomo armato in un ospedale…  vivere a Roma non è mai stato facile, ma in questo periodo di allerta mondiale e alle porte del Giubileo, è una specie di incubo e vi giuro che amo la mia città, ma mai come in questo momento  invidio tutti quei fortunati che vivono in un piccolo paese tranquillo, senza obiettivi sensibili nelle vicinanze! Distraiamoci parlando di cucina e visto che in questi giorni  anche la voglia di cucina re vacilla, vi lascio un secondo velocissimo, ma molto gustoso.


17 novembre 2015

Frollini al limone

…Immagina non ci siano nazioni
Non è difficile da fare
   Niente per cui uccidere e morire
  E nessuna religione
 Immagina tutta la gente
Che vive in pace
Puoi dire che sono un sognatore
Ma non sono il solo
Spero che ti unirai a noi anche tu un giorno
E il mondo vivrà in armonia…
(tratto da Imagine di John Lennon)

Qualunque parola, mi sembra fuori luogo. La follia dell’uomo va ben oltre la mia comprensione. Troppe lacrime sono state versate in ogni angolo di mondo, sotto mille bandiere e all’ombra di tutte le religioni. Mi chiedo quando l’uomo capirà. Non voglio dire ovvietà, troppe ne ho lette e sentite in questi giorni … preferisco lasciar parlare la musica e queste bellisime parole di John Lennon  e augurarmi che un giorno il mondo riuscirà finalmente a vivere in armonia.


13 novembre 2015

Tagliatelle al pesto di agrumi di Filippo La Mantia

Mai come quest’anno Roma ci ha regalato e ci sta regalando un autunno che sa d’estate, una lunghissima estate di San Martino con temperature alte, cielo azzurro e sole caldo, sicuramente una stagione anomala, ma bellissima! Queste meravigliose giornate di sole fanno in modo che il basilico del mio terrazzo sia ancora rigogliosissimo, e visto che al mercato sono già arrivate delle belle arance succose, quale momento migliore per  preparare il  delizioso pesto agli agrumi del mio chef siciliano preferito, Filippo La Mantia. Colui che si definisce un “oste cuoco”,  un outsider che ha costruito il suo successo da autodidatta, colui che nella sua cucina ha bandito aglio e cipolla e che custodisce gelosamente il suo spiccato e meraviglioso accento palermitano. La storia personale di Filippo La Mantia prima di approdare ai fornelli, però, resta poco nota a molti. Di origini umili, palermitano trapiantato a Roma, prima fotoreporter e poi chef.  In mezzo un’esperienza che ti cambia la vita. Un “soggiorno” all’Ucciardone, tra giugno e dicembre 1986. L’anno prima la mafia uccise il commissario di polizia Ninni Cassarà. Gli spari partirono da un appartamento dove Filippo aveva vissuto, ma che che da quasi otto mesi aveva lasciato. Per lui l’incubo iniziò così, sette mesi di ingiusta detenzione, poi finalmente la scarcerazione a firma di Giovanni Falcone. In quel periodo in carcere imparò a cucinare, per sé e per gli altri detenuti. Lui racconta così:“La cucina era totale evasione. Il profumo di un pomodoro cotto ti faceva volare oltre quelle sbarre. La cottura lentissima della salsa rossa profumata di basilico aveva un che di rituale”. Quei profumi e quei sapori semplici lo aiutarono a sopravvivere a quell’inferno e la cosa gli piacque talmente  tanto, da decidere di aprire un ristorante, una volta tornato in libertà. Ora Filippo La Mantia è uno tra gli chef più acclamati in Italia e in questo semplice, ma particolare pesto ritroverete tutti i profumi e i sapori della sua splendida terra. Io vi lascio la ricetta base, ma le varianti preparate dallo chef nel tempo sono state tante, ad esempio si può aggiungere alla fine, dopo aver scolato la pasta ed averla ben amalgamata con il pesto: 80 gr di mollica di pane tostata, oppure una piccola  melanzana  fatta a fiammiferi o a tocchetti e fritta, oppure della bottarga...insomma liberate la fantasia !



10 novembre 2015

Madeleine alle mandorle

Vi ricordate quando da bambine giocavate alle signore?  Io quella sensazione di giocare ce l’ho ancora, quando invito un’amica  per il thè del pomeriggio. I miei lettori più assidui sanno che è un rito che amo particolarmente e che nel quotidiano è anche un momento  affettivo importante,  il ritrovarsi mio e di mia figlia dopo una giornata di impegni. Una coccola semplice  in cucina, con le nostre mug preferite, una fetta di dolce o un paio di biscotti presi direttamente dalla scatola e tante chiacchiere. Ma tutt’altra cosa è quando diventa un vero e proprio invito ad una amica. Allora esce in me la bimba che gioca alla signora.  Predispongo il tutto in salone, la tovaglietta da thè ricamata a mano con relativi tovagliolini, le tazze in porcellana, la teiera, i cucchiaini d’argento, i vari tipi di thè che accontenterebbero anche l’ospite più difficile …  e per una  mise en place del genere quale dolcino più adatto di una elegantissima, sofisticatissima  e deliziosa madeleine? 







6 novembre 2015

Pizza con farina di farro a 48h di lievitazione


‘A quando sta ‘o benessere
‘a gente pensa a spennere
e mo’ pure o’ chiù povero‘
o siente ‘e cumannà

Voglio una pizza a vongole
chiena ‘e funghette e cozzeche
con gamberetti e ostriche
d’o mare ‘e sta città.

Al centro poi ce voglio
n’uovo datto alla cocca
e co liquore stok
l’avita annaffià.

Quando sentenno st’ordine
ce venne cca’na stizza
pensano ma sti pizze,
songo papocchie o che.

Ca se rispetta ìa regola
facenno ‘a vera pizza
chella ch’è nata a Napule
quasi ciennt’anne fa.

Chesta ricetta antica
si chiamma Margherita
ca quanno è fatta a arte
po ghi nant’a nu re.

Perciò nun e cercate
sti pizze complicate
ca fanno male ‘a sacca
e ‘o stommaco patì.
(Gennaro Esposito)


Quel meraviglioso, semplice, goloso, irrinunciabile, antico e sempre nuovo, trancio di pizza, che unisce la famiglia intorno al tavolo, che fa contenti il nonno e il bambino, che fa festa con i vecchi amici, che ce ne fa incontrare di nuovi, lo street food per eccellenza, la merenda dei tempi di scuola, il pasto frugale della pausa pranzo, il cibo senza traduzione, amato dal re e dal poveraccio, il cibo completo che fa contento anche il nutrizionista, il cibo più amato e più copiato,  il più antico e  rivisitato, mille varianti, mille condimenti, dai più tradizionali ai più innovativi, passando per delle follie americane a parer mio inassagiabili,  ma la pizza ... è  la pizza! E oggi  vi lascio questa meravigliosa pizza leggerissima e super digeribile a lunga lievitazione con il più semplice e classico dei condimenti, reso divino da una splendida bufala dell'agro pontino comprata direttamente dal produttore. 



3 novembre 2015

Hot milk cake con crema all’inglese

Credo che ormai l’abbiano provata tutti, e chi non l’avesse ancora assaggiata l’avrà sicuramente già vista in qualche blog, ma questa torta soffice e deliziosa merita veramente. Tratta da una delle ricette di “The cake book” la Hot milk sponge cake  di Tish Boyle, o in italiano  torta al latte caldo,  è  la conferma che per essere deliziosamente ottimo un dolce  può  essere anche semplicissimo. Vista la sua semplicità io l’ho arricchita servendola con della deliziosa crema all’inglese. Un’accoppiata libidinosa oserei dire! Il geniale tocco del latte caldo conferisce, a questo semplicissimo dolce, una morbidezza tale da essere stato eletto a casa mia nella top ten delle torte da credenza, da noi tanto amate. La Hot milk sponge cake è perfetta a colazione  con una semplice spolverata di zucchero a velo, oppure  può diventare un elegante dessert servita con della crema all’inglese, come ho fatto io, ma potrete ancora trasformarla  farcendola con della crema di nocciola o della marmellata, per farla diventare la merenda preferita dei vostri bambini.  Insomma una torta semplicissima e versatilissima….che dire provatela !