30 gennaio 2015

Arrosto di vitella in salsa di arancia ... e i giorni della merla

I miei lettori più assidui sanno che io amo le leggende ed ogni tanto mi piace raccontarvene una, ma come sempre per chi non interessa può saltare direttamente alla ricetta, non mi offendo e non voglio annoiare nessuno. La tradizione vuole che il 29, 30 e 31 di Gennaio, gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell’anno, vengano ricordati come i “giorni della Merla”, ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno. Questo modo di dire trae origine da una leggenda che sembra quasi una favola e che ha come protagonista una merla. La storia evoca tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un pò invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime.  Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo,  lui le scatenava contro  bufere di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese: ”Amico mio potresti durare un pò di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “ E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni.”A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno.” Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni. Il fratello dubbioso domandò "Cosa vuoi farne?" e Gennaio rispose: “Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere”.  E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un pò di tepore. Trascorsi quei freddissimi tre giorni uscì dal comignolo sana e salva, ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Provò a lavarsi in una pozza di neve sciolta, si strisciò le piume nelle prime foglioline verdi  … ma non ci fu niente da fare: il nero non se ne andò e il suo piumaggio bianco fu perso per sempre. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere. E noi chiamiamo ancora oggi questi ultimi tre giorni del mese di Gennaio i giorni della merla. La ricetta che vi propongo oggi è un delizioso secondo piatto, gustoso e raffinato, perfetto per un pranzo di festa o della domenica nel periodo invernale.





27 gennaio 2015

Torta di pan grattato, amaretti e cioccolato fondente

Una delle grandi differenze tra l’adolescenza e l’età adulta è quella meravigliosa sensazione di sapere esattamente chi si è e non avere più l'ansia di cercare di capire chi si vuole diventare. Abbandonare finalmente quella tremenda sensazione di sentirsi sempre fuori posto, di inadeguatezza perenne, quella sensazione che fa perennemente temere il giudizio della gente o meglio del gruppo. Una delle cose che preferisco del mio essere adulta è proprio questo, sapere esattamente chi sono e cosa voglio. Poter scegliere in base esclusivamente a quello che mi dice la mia testa, il mio cuore e i miei desideri,  fregandomene alla stragrande anche quando vado in controcorrente al mondo che mi gira intorno.  Non riesco a seguire le mode, andare a vedere quel tal film solo perché tutti dicono che è bellissimo o vestirmi di verde solo perché va di moda o cucinare seguendo le ultime tendenze del momento. Io sono una divergente, riesco a seguire esclusivamente la mia testa ed il mio cuore, passo l’inverno vestendomi di nero e di grigio per poi esplodere in estate nei bianchi e nei beige ed in cucina seguo l’istinto del momento quando improvvisamente mi nasce un’idea in testa per un nuovo accostamento da provare, o mentre leggo una ricetta e me ne sento immediatamente attratta. Con questa torta è accaduto così.  Amore a prima vista o devo dire letta forse, di questa delizia devo ringraziare Mariabianca, lei ci racconta che questo dolce ha una storia antica, io posso solo dirvi che è ottimo e che lo rifarò sicuramente tante altre volte. I miei comensali ne sono rimasti entusiasti. Rimane perfetta per due giorni, oltre non so dirvi, anzi sinceramente a me il giorno dopo è piaciuta ancora di più...era profumatissima!
 

24 gennaio 2015

Muffin salati al pesto di pistacchio

La Sicilia è il paese delle arance,
del suolo fiorito

 la cui aria, in primavera, è tutto un profumo
 Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi

 e unica al mondo,
 è il fatto che da un'estremità all'altra,
essa si può definire uno strano e divino museo di architettura.
(Guy de Maupassant)


Ci sono amori che non si dimenticano ci sono amori che si portano per sempre chiusi nel cuore, il mio amore per la terra di Sicilia è uno di questi. Se fosse per me mi rifugerei in quell’isola, per ogni mio giorno di vacanza. Amo i suoi sapori, i suoi profumi, amo il suo sole, per me lì più bello e più caldo che altrove, amo il suo dialetto, musica per le mie orecchie, una lingua nobile e mai volgare. Amo la gente, il mare, il cibo  tutto per me li è magnifico. Una terra fantastica, da Palermo a Catania, da Messina ad Agrigento, ricca di bellezze naturali, ma anche di un patrimonio culturale inestimabile. Adoro leggere Sciascia e Camilleri, mi piacciono le opere di Guttuso, adoro profondamente Pirandello …Potrei parlarne e scriverne per ore, tutto di questa terra mi attrae come una calamita, appena il mio piede tocca terra, io mi sento a casa, ogni volta che la lascio la malinconia mi assale… eppure non un goccio di sangue che mi scorre nelle vene è siculo! Ma li sono cresciuta, quando per crescita non si intende quella anagrafica, ma quella intellettuale e caratteriale. Li ho imparato cosa è buono e cosa è cattivo, ho imparato l’arte della pazienza e del rispetto, ma anche quella di arrangiarsi e sopravvivere, li ho imparato che nulla è impossibile se lo vuoi veramente, ma che nulla è dovuto e tutto va guadagnato…Basta ora perdersi nei ricordi, veniamo alla ricetta semplice, come sempre le mie, dove la differenza la fa la qualità degli ingredienti ed in questo caso anche la provenienza…caciocavallo Ragusano DOP e Pistacchi di Bronte…. All made in Sicily !



20 gennaio 2015

Lemon Bundt Cake

Avete presente quando vedete un nuovo stampo da dolci e vi assale la voglia irrefrenabile di portarvelo a casa? Ma è uno di quelli bellissimi e carissimi americani e allora aspettate un compleanno o un’altra festa giusto per sentirvi un pò meno in colpa nel farvi l’ennesimo regalo “superfluo”? Per me con questo stampo è stato così, amore a prima vista, ma il bello e che poi una volta portato a casa per mesi è finito nel dimenticatoio! Che ci volete fare capita o almeno a me capita, magari avrà ragione la mia mamma  “Capita a te che che non si sa se sei più viziata o smemorata!" Bisogna vedere cosa si intende per viziata, ma credo che lei semplicemente non condivida o semplicemente non comprenda la mia mania di comprare caccavelle monderne o vintage, vedi props, e per semplificare chiuda con un sei viziata o meglio ti togli troppi sfizi inutili. Comunque non divaghiamo e torniamo a questo meraviglioso stampo arrivato tra le mie mani in un momento in cui tutto avevo tranne il tempo di stare in cucina. L'altro giorno l'incontro fatale si è ripetuto, semplicemente rimettendo a posto un pensile e la voglia di usarlo subito si è impossessata di me ed allora eccoci qui, con una torta semplice, veloce, soffice e bellissima, perfetta per darci il buongiorno durante la colazione, quasi un raggio di sole !!!!!!!!!! 




18 gennaio 2015

Grissini semi integrali senza lievito

I grissini sono uno dei più celebri e diffusi prodotti della gastronomia piemontese e uno dei più noti della cucina italiana all'estero. Si racconta che furono inventati sul finire del XVII secolo per porre rimedio ai problemi di salute del giovane duca Vittorio Amedeo II di Savoia. Il fornaio di corte Antonio Brunero, sotto le indicazioni del medico, inventò questo alimento per poter nutrire il futuro Re incapace di digerire la mollica del pane. Il successo dei grissini fu particolarmente rapido, sia per la maggiore digeribilità rispetto al pane comune, sia per la possibilità di essere conservato anche per diverse settimane senza alcun deterioramento. Re Carlo Felice li mangiava anche agli spettacoli teatrali al Regio, Napoleone non sapeva rinunciarvi e se li faceva arrivare da Torino freschi freschi, Madama Felicita, figlia di Carlo Emanuele III, posò addirittura con un grissino in mano, neanche Re Sole, Carlo V,  sapeva rinunciare ai petit batôns de Turin, come lo chiamavano i francesi. Ma chi di noi non ha mai mangiato un grissino, sgranocchiandolo per sfizio, o con avvolta intorno una bella fetta di prosciutto o usandoli come cucchiaini per assaporare della ricotta fresca?  Di grissini ne esistono, a quanto ne so io, almeno due tipologie, diverse tra di loro più per la metodologia di lavorazione che non  per gli ingredienti: i grissini "stirati" hanno pasta più morbida e possono quindi essere delicatamente tirati fino ad assumere la loro forma finale stretti e lunghi  e i  grissini "robatà" con pasta più consistente, che consente di essere arrotolata, sfregandoli col palmo delle mani, sulla superficie liscia di un tavolo.  La mia ricetta non vuole assolutamente essere l'originale, nè dell'uno nè dell'altro,  ma semplicemente la mia versione di un grissino semi integrale, che prende spunto per la formazione dalla tecnica dei tipici grissini robatà. Io li ho fatti semplicissimi, ma voi volendo potrete aromatizzarli come preferirete: origano, sesamo, cumino, liberate la vostra fantasia!


16 gennaio 2015

Filetti di rombo con salsa al mandarino, marsala e nocciole tostate

Il frutto dell’albero del mandarino porta il suo stesso nome ed è una piccola sfera leggermente appiattita sopra e sotto, con foglie piccole e profumate. La sua polpa ha il classico colore arancio chiaro ed è costituita da piccoli e succosi spicchi. Le sue proprietà benefiche sono innumerevoli, per questo vale la pena di consumarlo con regolarità. Del frutto non si butta nulla, infatti la sua buccia, sottile e profumata, è piena di limonane (principio antiossidante) che ha la caratteristica di ritardare l’invecchiamento della pelle, e sempre dalla buccia si estrae un olio essenziale in grado di calmare l’ansia e combattere insonnia. Il mandarino è molto ricco di vitamina C, fondamentale per tenere lontani i malanni di stagionei, di fibre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e vitamina A oltre ad una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico. I mandarini vengono consumati freschi, mangiati a spicchi dopo averli sbucciati, oppure possono essere utilizzati per decorare dolci, crostate, o per produrre ottime marmellate. Oggi io li ho utilizzati per cucinare dei filetti di pesce, una preparazione disarmante per la sua velocità e facilità, ma deliziosa e light e ricordate che secondo la Fondazione Veronesi 30gr di frutta secca al giorno allungano la vita!




13 gennaio 2015

Pasta brioche con il metodo di lavorazione di Adriano Continisio

Avete presente quando nel quarto libro della saga Harry Potter scopre di dover combattere, per poter superare la prima prova del Torneo Tre Maghi, con un terribile drago con il nome inquietante di Ungaro Spinato? Vi starete chiedendo che c’entra questo con la cucina e con me? Con la cucina in se stessa nulla, ma con me e con me in cucina… tanto! Harry Potter ha combattuto una sola volta con questo maledetto drago mentre io sono quasi due anni ormai che combatto con il mio Ungaro Spinato o meglio per la precisione con il mio tendine sovraspinoso. Questo tendine con il nome di un drago è uno dei tendini che costituiscono la cuffia dei rotatori che serve per ruotare esternamente la spalla.  Normalmente la rottura totale o parziale di questo tendine avviene per un forte evento traumatico o negli anni per usura in alcune persone che fanno mestieri particolari, tipo gli sportivi lanciatori (pallavolisti, tennisti, cestisti) oppure chi lavora con il gomito sopra il livello della spalla (imbianchini) è più portato a sviluppare un' infiammazione cronica e una conseguente lesione del sovraspinato. Io non sono un’atleta, come sapete, e neanche un imbianchino, non sono caduta, e non ho avuto nessun altro trauma alla spalla e allora come diamine me lo sono lesionato questo tendine dal nome di un drago? Mistero!  Comunque la mia qualità della vita ha subito parecchi problemi in questi ultimi due anni, per carità le varie terapie riabilitative per allontanare il più possibile l’intervento chirurgico hanno fatto e stanno facendo miracoli, ma ancora ho tanti problemi, parecchio dolore e soprattutto tante cose che non riesco più a fare, come ad esempio impastare. E qui arriviamo in cucina  e  al motivo per cui, quest’anno, Babbo Natale mi ha regalato una planetaria….rossa e bellissima! E così per la mia gioia, anche se le braccia non lo permettono più è arrivato chi impasterà per me e per la gioia di tutti si ricomincia con i lievitati! Premetto che odio i libretti di istruzione, non li leggo mai e vado sempre a fiuto con i nuovi aggeggi, però sinceramente non sapevo bene da dove iniziare con un impasto con la planetaria  ed allora non sapendo bene come usarla, ho deciso di cominciare dalla mia amatissima pasta brioche, ma andando a copiare il metodo di lavorazione dal blog del maestro dell’arte bianca, il mitico Adriano. Se non lo conoscete, vi consiglio vivamente di farci un giro, lui è fantastico spiega benissimo ed è sempre disponibile a dare consigli a noi profani. Questo è il procedimento che lui utilizza per fare la pasta brioche per il danubio, un procedimento indiscutibilmente lungo, ma vi assicuro che all’assaggio la differenza di lavorazione si sente e come, vi  descrivo anche la versione semplificata, senza riposo notturno, ma provate almeno una volta a seguire il procedimento per intero e sentirete che nuvole! Io ho deciso di produrre delle piccole brioche monoporzione da surgelare e con un equilibrio di sapidità che le fa risultare perfette sia da abbinare al dolce che al salato. Ovviamente potrete usare questa pasta bioche, con questo metodo di lavorazione, per fare qualunque cosa la vostra fantasia vi suggerisca.

5 gennaio 2015

Biscotti bicolore al cocco e cioccolato

Prima ricetta dell’anno e che cosa poteva postare una golosona come me se non qualcosina di dolce? Visto le grandi abbuffate appena passate, per il calendario, ma non per la bilancia, ho optato per un biscottino piuttosto che per una torta, un piccolo sfizio goloso che mi fa sentire meno in colpa e poi dal 7 gennaio tutti a dieta! Ci credete? ….Io poco! Se proprio non sarà una vera dieta bisognerà almeno entrare in una fase alimentare più salutare e depurativa. La maggior parte di noi durante le feste assume una quantità di cibo e alcolici lontanissimo non solo dal suo fabbisogno, ma anche dalle sue normali abitudini alimentari.  Paste ripiene, cotechini, zamponi,  frutta secca, carne, salumi, formaggi e dolci di ogni tipo ingurgitati tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno il tutto ovviamente abbondantemente accompagnato da vini e spumanti.  Già solo questo eccesso di nutrimento basterebbe ad appesantire il nostro corpo, ma le conseguenze dell’abbuffata natalizia sono spesso aggravate dalla sospensione delle attività sportive ed in generale da una maggiore sedentarietà, complici le lunghe soste a tavola con parenti ed amici che riducendo il movimento fisico, favoriscono l’accumulo di peso. Ecco quindi che se non proprio una vera dieta quello che quantomeno ci necessita è adottare un regime alimentare a base di cibi leggeri, una dieta normocalorica, ricca di frutta e verdura accompagnata dal  consumo di molta acqua. Per cui pasta, pane, pesce, carne bianca magari cucinati in versione light e si certo anche il dolce se genuino e fatto in casa ci rientra, ed io comincio dai biscotti che accompagneranno piacevolmente la mia colazione accanto ad una bollente tazza di tè visto le temperature polari. 


1 gennaio 2015

Buon anno!

Per te dolce amica
che mi segui ogni giorno
per te lettore che passi silenzioso
per te che arrivi per una sbirciatina veloce
e anche per te che sei qui per caso
 magari per la prima volta
e per tutti quelli che mi seguono 
dalle varie parti del mondo

un augurio affettuoso
affinchè il nuovo anno sia per voi 
pieno di serenità, di salute e di tante soddisfazioni
che la tranquillità regni nella vostra famiglia
e nel vostro lavoro
e che i problemi che inevitabilmente arriveranno
 siano di facile soluzione!

Per mia figlia
un augurio particolare
che questo amore sia l'anno della svolta
chiuderai il liceo e inizierai l'università
un anno che rimarrà nella tua memoria
te lo auguro con tutto il mio amore 
scintillante
così che il futuro che desideri
abbia inizio nel migliore dei modi!
 Per me e per i miei cari nuovo anno
chiedo poco

 mantienici in buona salute
e soprattutto non ci togliere niente di quello che abbiamo
la serenità ... è la chiave della felicità!


 Auguri a tutti 
e che il 2015
vi porti in dono 
tutto ciò che desiderate!!!