27 febbraio 2014

Se la bilancia non c'è

(immagine presa dal web)

 
Oggi niente ricetta, ma un post di servizio. Non ditemi che non vi è mai capitato di dover cucinare senza una bilancia a disposizione,  non possiamo certo rischiare di misurare o pesare quantità ad occhio e magari per questo motivo rovinare una pietanza, ed allora è meglio imparare ad utilizzare quegli oggetti che tutti abbiamo sempre a portata di mano nelle nostre cucine come le tazze, i bicchieri ed i cucchiai. Per cui andiamo al dettaglio:

25 febbraio 2014

Torta ricotta e mandorle ...un dolce antidepressivo naturale

Non è un buon periodo … troppe cose nella mia testa, troppi problemi da risolvere, decisioni importanti da prendere, mi sento schiacciata dalle responsabilità. Cucinare, lo sapete bene, è sempre il mio rifugio la mia fuga dalla realtà, ma in questo periodo ho bisogno anche di ingredienti particolari … antidepressivi naturali e allora ho pensato alle mandorle. Le Un vero toccasana per l’umore,  contengono infatti tirosina e triptofano, due amminoacidi che insieme stimolano i neurotrasmettitori che influiscono sul buonumore. Consumarle ci fa sentire bene e più energici. La mandorla è un seme prezioso per tutto il nostro organismo. Grazie al loro contenuto di grassi “buoni”,  hanno la capacità di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Il merito è da ricercarsi dei grassi polinsaturi che fanno parte dei loro principali costituenti. Per questa ragione, sono dei potenti alleati per la buona salute di arterie e vene. Hanno un importante contenuto di ferro e vitamine  e per questo loro elevato apporto nutritivo, aiutano a combattere l’anemia. Sono infatti tra i cibi suggeriti per chi ha carenze di ferro. Ma oltre al ferro, hanno anche tanto calcio. Ed ecco che le mandorle diventano un prezioso alleato naturale per aumentare la densità minerale ossea. L'uso delle mandorle in cucina è vario poiché sono un alimento molto usato in tutte le portate, sia dolci che salate…per voi oggi dolce!


20 febbraio 2014

Spaghetti al pesto di carciofi



Ode al carciofo

Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,
vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.

(Pablo Neruda)


Che siano mammole romane, violetti di Toscana o  spinosi di Liguria i carciofi rimangono dei protagonisti principi della nostra cucina. Il Cynaria scolymus (nome botanico) è uno degli ortaggi più sani e saporiti che la natura metta a disposizione. Un alimento squisito sia crudo che cotto, una vera e propria miniera di principi attivi che vantano particolari virtù terapeutiche. Hanno pochissime calorie, molte fibre,  una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati nella dieta di chi soffre di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Sono anche molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti. In particolare una sostanza risulta essere primariamente attiva: la cinarina, il principio amaro che caratterizza il sapore del carciofo. Un “Amaro” che fa bene, come diceva la famosa pubblicità “…contro il logorio della vita moderna” e  come sosteneva Rudolf Steiner, filosofo e fondatore dell’antroposofia, “un sapore amaro che è tonificante del cuore sano e del fegato affaticato o malato”. Inoltre, ne è ormai dimostrata l’attività ipocolesterolemizzante (diminuisce i livelli plasmatici di colesterolo LDL, quello “cattivo”) ed ipotriglicerimizzante (diminuisce i livelli plasmatici di trigliceridi), quindi in senso generale, diminuisce la quantità di grassi circolante nel sangue (lipemia). Quasi una terapia “farmacologia” che la natura ci mette a disposizione per purificarci durante il risveglio della primavera; un meraviglioso fiore che “ripulisce” sangue e fegato dopo il lungo torpore invernale. Ricordate però che il carciofo è controindicato per le donne che allattano perché disturba la produzione di latte. 


18 febbraio 2014

La torta del 3 dell'interno 8

Durante la settimana la nostra colazione è rapida, veloce e solitaria. Tempi di uscita da casa diversi non ci danno altra possibilità e di conseguenza  nella mia cucina sono molto richiesti i biscotti, golosi ma anche velocissimi da mangiare. Ma fortunatamente esiste il fine settimana. Il venerdì sera adoro infornare un bel dolce da gustare tutti insieme nelle due colazioni del week end, quando non solo l’orologio non viene considerato, ma soprattutto quando il piacere è nello stare tutti e tre seduti ad una  tavola imbandita per darci il buongiorno. Seduti  tranquilli e rilassati  accanto ad una tazza di the o di  latte e a una fetta di torta, una di quelle semplici, quelle che vengono chiamate “da credenza”…. semplice ma con quelle fragranze che escono solo dai forni di casa, genuine che sanno di buono, che sanno di coccola. E così venerdì scorso ho preparato questa torta alla ricotta di Paola Lazzari o meglio come la definisce la signora dell’interno 8 la “Torta del tre”  Ottima, talmente tanto che nella giornata di sabato è sparita complici degli amici di mia figlia e così per domenica mattina l’ho rifatta, golosamente rinnovata semplicemente aggiungendo delle gocce di cioccolato in superfice.


14 febbraio 2014

Cuoricini al cioccolato profumati alla cannella

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando e buio
Così sicuro dì sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che e stato
Questa cosa sempre nuova
Che non e mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l'estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.

(Jacques Prévert)




11 febbraio 2014

Muffin ... per riciclare biscotti

Lo scorso 5 febbraio  è stata la prima giornata contro lo spreco alimentare, istituita dal Ministro dell’Ambiente italiano per sensibilizzare la popolazione .  E’ stata convocata a Roma una Consulta, composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese: tutti gli attori della filiera agroalimentare italiana e le organizzazioni attive nella lotta agli sprechi alimentari. Sono stati chiamati ad esprimere indicazioni  e  buone pratiche. Il Ministro dell’ambiente ha addirittura istituito il Pinpas, il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, composto da  personalità dello spettacolo e della cultura che potranno (parole del Ministro) “daranno un messaggio preciso: più valore al cibo, quando lo dobbiamo acquistare, conservare e consumare”.  Ma secondo voi era veramente necessario tutto questo?  Il Pinpas ambisce a produrre soluzioni concrete ed efficaci in termini di riduzione alla fonte della quantità di cibo che finisce tra i “rifiuti” sul breve, medio e lungo periodo. Ok non discuto che miliardi di euro finiscano nella spazzatura, miliardi di euro che potrebbero essere recuperati. È il cibo che viene buttato via ogni giorno per acquisti sbagliati, dimenticanza nel frigorifero o cattiva conservazione. Qui non voglio assolutamente parlare di politica, né discutere di come vengano spesi i nostri soldi, né degli indirizzi della Comunità Europea, ma era proprio necessario un altro omitato (chissà che gettone di presenza avranno?) Non sarebbe più semplice sensibilizzare la popolazione diffondendo la giusta informazione nelle scuole o con semplici campagne pubblicitarie della Presidenza del Consiglio ( pubblicità progresso).   Secondo il Rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher (l’Osservatorio di Last Minute Market con Swg e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna) ogni famiglia italiana butta in media circa 200 grammi di cibo la settimana: il risparmio complessivo possibile ammonterebbe dunque a circa 8,7 miliardi di euro. Secondo i monitoraggi di Last Minute Market, inoltre, in un anno si potrebbero recuperare in Italia 1,2 milioni di tonnellate di derrate che rimangono sui campi, oltre 2 milioni di tonnellate di cibo dall’industria agro-alimentare e più di 300mila tonnellate dalla distribuzione. Non è un caso, dunque, che negli ultimi sei mesi sia aumentata la sensibilità degli italiani intorno al tema degli sprechi: lo certifica il primo sondaggio 2014 di Waste Watcher.  Per cui magari mi sbaglio, magari questo nuovo comitato di cervelloni sarà utile, magari …. ma intanto io so che a non buttare via nulla in cucina me lo ha insegnato mia nonna e poi mia madre  e come me tantissime amiche tutti i giorni inventano piatti deliziosi riciclando, senza l’aiuto di nessun comitato!  Ad esempio oggi vi posto dei golosi muffin nati per caso, dovendo consumare un fondo di busta di  biscotti ormai inutilizzabili perche ridotti in frantumi. 


9 febbraio 2014

Ci sfidiamo?

I pomeriggi di domenica in inverno magari quando fuori piove o nevica, cosa c’è di più bello che mettersi con la famiglia o con gli amici intorno ad un tavolo a giocare e …. sfidarsi ? Prima di Natale ho ricevuto dalla DVGiochi un nuovo gioco in scatola, noi li adoriamo e ne abbiamo tantissimi dai classici ai più nuovi, ma uno che trattasse di cucina e di ricette non solo non lo possedevo, ma non credo neanche l’avessero ancora inventato. Quiz chef è infatti  il primo gioco di carte dedicato agli appassionati di cucina. I giocatori si sfidano  a suon di ingredienti e tecniche di preparazione dei cibi, mettendo alla prova la loro cultura culinaria. Cercando di indovinare le parole mancanti. Le domande sono contrassegnate da colori diversi, a seconda del livello di difficoltà scelto e, dato il numero elevato di giocatori previsto dal regolamento (da 2 a 10), bisognerà scegliere uno “speaker”, che cambierà a rotazione e avrà il compito di mediare tra le diverse squadre in competizione, decretando, di volta in volta, i vincitori. Che dite non potrebbe essere un'idea carina da farsi regalare anche per San Valentino invece dei soliti fiori o cioccolatini potremmo sfidare la nostra cavia quotidiana a carte e magari potrebbe oltre che divertirsi imparare anche qualcosa del nostro mondo di ingredienti, ricette e tempi di cottura :)


7 febbraio 2014

Le crocchette di zucca dal cuore caldo ... come il tuo!


E se potessi io
parlar con Dio
da buon amico
gli chiederei
un solo piccolo favore
una magia
farti capire
quanto ti son vicino amica mia

che anche se non
lo ammetteresti mai
ti ho vista piangere
perchè sei una donna forte si ma in fondo anche così
fragile, sei fragile
e come chi alla vita
in faccia non ci guarda mai
te ne vai con quel classico sorriso ingenuo
e come chi alla vita
ogni tanto glielo dice sai
non mi frega più di niente ormai

Dai lo sai anche tu
quante volte anch'io
ci son cascato
e ho fatto il matto
non sono sempre stato quello freddo e distaccato
anch'io ci soffro e credimi non l'ho dimenticato

ma adesso non parliam di me
quel che è importante
è che una donna come te
è bella anche così

fragile, sei fragile
e come chi alla vita
in faccia non ci guarda mai
te ne vai con quel classico sorriso ingenuo
e come chi alla vita
ogni tanto gleilo dice sai
non mi frega più di niente ormai

amica mia
amica mia

fragile, sei fragile
e come chi alla vita
in faccia non ci guarda mai
te ne vai col tuo classico sorriso ingenuo
e come con il vento
l'onda un pò si piega
in un mare di dolore
non si annega

amica mia
amica mia 

(G.Grignani)



Una volta si sarebbe chiamata amica di penna, ora non so ... forse amica di blog.  Un’amicizia speciale nata così quasi per caso tra le nostre pentole, chiacchierando di ricette, di bambini e di suocere.  In questo periodo la mia dolce amica ha un umore un po’ altalenante e mi dispiace non poter essere lì accanto a lei ad abbracciarla e magari ad asciugarle una lacrima o semplicemente a passare qualche ora insieme. Ma purtroppo questo non è facile per noi, perché abitiamo molto lontano.  Tra qualche giorno sarà il suo compleanno e ho deciso di  dedicarle una canzone di  Gianluca Grignani, a lei piace molto cantare,  ed in suo onore vi posto una delle tante sue ricette che nel tempo le ho copiato. L'originale la potete trovate qui. provatele queste crocchettine sono super sfiziose!


4 febbraio 2014

Biscotti Krumiri


Piove, piove, piove, piove, piove, piove ...

A Roma venerdì, sabato e domenica sono stati tre giorni di acqua praticamente ininterrotta, a volte anche molto violenta. Ovviamente traffico in tilt, metropolitana ferma a singhiozzi, bus bloccati per le strade allagate, una frana all'Aurelio ha travolto alcune baracche di nomadi, fortunatamente estratti vivi. Il tevere è altissimo e non è esondato solo grazie alle chiuse che funzionano bene.  Ma i problemi non ci sono solo da noi. Un treno per il maltempo ha deragliato a Viterbo, mentre a Volterra  sono crollate le mura medievali. In Toscana sono state evacuate circa 1300 persone e in tutto il centro nord preoccupa il livello di molti fiumi. Insomma allagamenti, frane, esondazioni e nubifragi, l'Italia è sott'acqua, ma scusate questo più che un bollettino meteo sembra un bollettino di guerra! E da voi la situazione com'è? So che al nord ci sono anche gravissimi problemi con la neve. Personalmente il mio piccolo incubo l'ho vissuto solo venerdì, sono riuscita ad arrivare a lavoro praticamente guadando, ma il vero problema l'ho avuto all'uscita quando ormai il traffico era completamente nel caos, per il resto del we  mi sono rintanata a casa, o meglio in cucina e tra le altre cose ho anche biscottato. Lo sapete mi rilassa tantissimo e poi avevo questa ricetta da provare. E così che krumiro sia. I krumiri sono dei tipici biscotti piemontesi dall'originale forma ricurva che ricorda un baffo. Secondo la tradizione, avrebbero questa particolare forma in onore dei baffi del re Vittorio Emanuele II, in carica all'epoca in cui questi biscotti furono inventati. Il nome, krumiri, deriva probabilmente dal liquore omonimo al quale spesso venivano abbinati.Nacquero nel 1878, ad opera di un pasticcere di Casal Monferrato, Domenico Rossi, ed ebbero immediatamente molto successo, tanto da venire spesso imitati da altri pasticceri della zona. Questo fatto indusse il pasticcere a cercare di tutelare la sua opera, brevettando la sua personale ricetta. Nel 1884 i krumiri del pasticcere Rossi vinsero la medaglia d'oro all' Expo universale di Torino e nel 1890 i krumiri della pasticceria Rossi ottennero un riconoscimento ufficiale che sanciva la loro autenticità e unicità. La ricetta originale è rimasta segretamente e gelosamente conservata dalla famiglia Rossi, ma sono molte le pasticcerie piemontesi che ne producono delle proprie personali versioni ispirandosi a quella originale. Questa non  è solo una delle tante versioni, ma è la ricetta della nonna di una mia amica, tramandata da parecchie generazioni, quanto si avvicina all'originale? Assaggiate e decidete!


1 febbraio 2014

Risotto con crema di zucca e julienne di speck croccante .... e il perchè!


Ma perché lo fai ?

“Capisco che ti piaccia cucinare,  ma ti ho osservato, ci metti tanto impegno forse anche troppo, mica ti pagano, ti comporti come fosse un lavoro! Non è solamente comprare il nuovo stampo o il nuovo ingrediente da provare, ma è tutto il resto. La scelta degli oggetti per le foto, la luce giusta e poi scatti e vai a controllare la foto e se non ti piace riscatti, e il tempo che passi al PC tra le blogger o ad informarti e poi gli eventi, ma perché?”

Chi poco, chi tanto questa solfa l’ho sentita tante volte, chi non è blogger non comprende questo mondo e spiegarlo non è semplicissimo. Però voglio rispondere qui per iscritto così che possa rimanere a futura memoria il famoso perché. Perché mi piace. Perché è la mia passione, perché anche nella giornata più nera, infornare dei semplici frollini o impastare una banale focaccia (che poi di banale in cucina non c’è nulla)  mi fa star bene, mi isolo dal mondo, dimentico i problemi, riequilibrio il mio Yin e e il mio Yang. E sto bene proprio perché non è un lavoro, perché faccio solo perché amo e non perché devo. Cucinare è puro piacere per me, molto più che mangiare, piuttosto direi che adoro l’assaggio, cucinare e assaggiare e modificare  o aggiustare meglio la mira, per poi arrivare all’ottimo, spesso all’eccellenza qualche volta alla perfezione! Mentre peso la farina non sono sola, mentre rompo le uova non sono triste, mentre impasto non sono preoccupata per la salute di qualche familiare o per il futuro di mia figlia, mentre tagliuzzo le verdure non mi interessa nulla degli ultimi casini dei nostri politici, mentre uso la frusta non mi importa di come va la borsa… Semplicemente io, la mia cucina, in una specie di limbo, dove il mio cervello può rilassarsi e rigenerarsi. Quando scrivo sul blog, a volte poche righe a volte fiumi di parole, sono di nuovo semplicemente io, senza sovrastrutture, senza condizionamenti. Posso per una volta, essere io a domandare a  tutti quelli che mi chiedono il perché lo faccio,  ma perché non dovrei ? C’è chi per rilassarsi fa yoga, chi per sfogarsi va dallo psicologo, chi per passione scala una montagna o si tuffa negli abissi marini. La mia cucina e il mio blog sono il mio mondo ideale, il mio spazio libero, il mio rifugio. Ed ora un grazie speciale a voi, dal profondo del mio cuore vi ringrazio di esserci sempre qui con me e per me. Me lo avete dimostrato in tanti in questo ultimo periodo ho ricevuto tantissime mail private piene di parole di affetto ed incoraggiamento. Siete speciali, questo nostro mondo è speciale e chi non lo vive forse non capirà mai quanto può essere bello e coinvolgente essere una blogger!