30 giugno 2013

Tartellette di brisè al vino con melanzane al basilico

Inizio questo post con quella che credo sia una doverosa spiegazione rivolta a voi tutti. Io come sapete cerco di seguire il mio blog e i vostri con assiduità ma quando le scuole finiscono e arriva l’estate i miei ritmi di vita e di conseguenza le mie priorità cambiano radicalmente. La voglia di stare con mia figlia finalmente libera da impegni scolastici, per tutto il tempo che ha ancora voglia di regalarmi,  prende il sopravvento su  tutto! E con essa la voglia di passeggiate insieme all’aria aperta o di scappare qualche giorno a casa al mare appena possibile. Per cui sto pochissimo in casa sia per cucinare che per stare al pc. Questo per dare una spiegazione logica a quelle che, come avrete già notato, saranno apparizioni sempre più psichedeliche sia nel mio che nei vostri blog. Non me ne vogliate e non pensate che vi trascuro, e soprattutto tranquille da settembre ritornerà tutto normale, compresi i due post a settimana. Ed ora ricetta e parliamo di un’ortaggio estivo, la melanzana. Povera di calorie ma ricca di sapore,  è l’ortaggio estivo che stimola i reni, riduce il colesterolo e appiattisce la pancia!!! La melanzana è molto ricca di acqua (elemento che costituisce circa il 93% della sua essenza) e per questo motivo stimola l’attività dei reni. Possiede anche una discreta percentuale di potassio, di vitamine A e C, di fosforo, di calcio, e di tannino, mentre ha una quantità irrisoria di grassi (0,1%) e contiene pochi zuccheri (2,6%). Inoltre, può vantare proprietà depurative, oltre a regolarizzare e stimolare l’attività del fegato contribuendo ad aumentare la produzione e l’eliminazione della bile. Sembra che soprattutto nella buccia siano presenti sostanze che hanno effetti benefici sul pancreas e sull’intestino, oltre che funzionali per abbassare il livello di colesterolo nel sangue.  Quando acquistate le melanzane, fate attenzione al picciolo che deve essere ancora attaccato, di un bel colore verde e senza parti secche, mentre sulla buccia non devono comparire ammaccature, parti nere e la superficie deve essere liscia e tesa. Quali varietà scegliere? Dipende dall’uso che se ne volete fare in cucina: le melanzane rotonde sono ideali per essere affettate e cotte sulla piastra, mentre le melanzane ovali sono più indicate per farle ripiene oppure per ridurle a dadi e unirle a sugo di pomodoro, cipolla e aromi.


20 giugno 2013

La ciambella della nonna

La scuola è finalmente finita e dopo tanta pioggia, tempo brutto e un inverno che sembrava non finire mai, finalmente è arrivato il sole e noi siamo scappati  al mare per quattro giorni. Avevo veramente voglia e bisogno di rifugiarmi nel mio giardino, controllare le mie piante, passeggiare sulla spiaggia, insomma un primo assaggio d’ estate. Ovviamente mai che si possa essere soli, non sia mai che mia figlia non si porti  qualche amico/a. Questa volta due ragazze, compagne di classe. Avete idea di cosa vuol dire avere a tavola tre ragazze sedicenni alla loro prima prova costume della stagione? Abbiamo mangiato tanto pesce, insalatone e frutta e per colazione, unico dolce accettato, ho preparato per tutti  il mitico ciambellone all’olio della mia nonna … un dolce quasi light!

14 giugno 2013

Coni di pasta sfoglia ripieni con mousse di mortadella

  

 
Non sempre le cose sono quello che sembrano.
 La prima impressione inganna molti.
 L'intelligenza di pochi
 percepisce quello che è stato accuratamente nascosto.

Fedro



I nostri sensi talvolta ci ingannano. Siamo portati a percepire il mondo esterno secondo gli schemi di pensiero abituali. Ma a volte quello che percepiamo o crediamo di capire del comportamento di una persona è solo un’illusione  e le illusioni a volte fanno male. A volte però ci sono delle buone illusioni come questa. Coni che  che ci illudono essere dei gelati ed invece sono salati, riepieni di una profumatissima mousse di mortadella, ma ovviamente potete sfruttare l'idea e riempirli come preferite sfruttando la vostra immaginazione! Sono perfetti sun tavolo del buffet  magari per una festa organizzata in giardino in una fresca serata d'estate, che ne dite vi invogliano?

12 giugno 2013

Muffin alle fragole

Adoro le leggende, forse perchè sono delle favole per adulti ed io sono una romanticona, non so esattamente il motivo ma mi piace leggerle. Per caso in rete ho trovato questa del popolo Cherokee sulle fragole, l'ho trovata deliziosa  e ho avuto voglia di condividerla con voi, ma se non vi interessa saltate e andate direttamente alla ricetta di questi muffin favolosi, morbidissimi e con le fragole che cotte nell'impasto gli danno quella giusta umidità e un sapore ........... non ve lo descrivere, provateli e raccontatemi!


La leggenda delle fragole (Cherokee)

Per i Cherokee all'inizio c'erano due mondi: quello dei cieli, chiamato Ga-lun-la-ti, e quello delle acque scure, che ricoprivano tutta la terra che noi conosciamo oggi, in cui vivevano le forze maligne. Il Ga-lun-la-ti, invece era popolato da animali, piante e uomini. Tutte le creature parlavano la lingua Cherokee e vivevano insieme in armonia. La Terra non era altro che un globo coperto di acqua dove vivevano pesci giganteschi e rettili. L'universo dei Cherokee si fondava sull'armonia e l'equilibrio. La luce era bilanciata dal buio, le cose virtuose e benigne erano bilanciate da quelle che si nascondevano nell'oscurità e fuggivano dalla luce. All'inizio non c'era il sole, ma un grande albero della vita, che cresceva al centro del Ga-lun-la-ti. Esso illuminava il mondo, così che si potesse vedere ovunque e irradiava la sua luce anche nel mondo oscuro delle acque. Il Creatore viveva sull'albero della vita da dove si prendeva cura delle piante e degli animali. Il Creatore conduceva una vita solitaria. Quando il suo lavoro fu completato, si sedette sull'albero della vita e ammirò il mondo intorno a lui e sotto di lui. A volte, però, si sentiva solo e desiderava una compagna, forse una figlia, che si potesse sedere accanto a lui alla sera e vedesse la sua creazione vivere e crescere. Così il Creatore plasmò una fanciulla la cui grazia e bellezza gli toccarono il cuore. Egli sapeva, però, che anche lei aveva bisogno di qualcuno con cui correre e giocare, così creò un uomo e insegnò ai suoi figli le cose che conosceva. Il Creatore presto si accorse che sua figlia rideva troppo e cantava troppo; parlava costantemente. Essa poneva moltissime domande: perché brillano le fronde dell'albero della vita? Chi ha creato il mondo dei cieli? Chi ha dato il nome alle piante?...Il Creatore continuava ad amarla, perché era sua figlia, ma questo parlare e chiedere in continuazione, cosa avrebbe potuto fare? Il Creatore aveva detto molte volte ai suoi figli di stare lontano dall'albero della vita e di non giocare nei pressi del suo tronco. Ma, come tutti i bambini curiosi, la prima donna volle scoprire perché suo padre aveva detto queste cose. Il primo uomo insisteva affinchè essa non si recasse all'albero, ma essa tutti i giorni avrebbe voluto scalare l'albero fino alle sue fronde più alte. Un giorno trovò un buco ai piedi del tronco e vi entrò cadendo così al di fuori del Ga-lun-la-ti. Quando il Creatore tornò a casa non trovò la prima donna. Allora chiese al primo uomo:”dov'è mia figlia?”. Il giovane uomo rispose:”Io le ho detto più di una volta di non entrare nel buco ai piedi dell'albero della vita, ma lei non ha voluto ascoltarmi!”. Il Creatore non sapeva cosa fare per evitare che sua figlia cadesse nel maestoso oceano. Allora convocò gli uccelli del cielo affinchè la prendessero evitando di farla annegare. Essi formarono così una specie di grossa e soffice coperta con le loro ali piumate, con la quale presero la prima donna. Tuttavia, dove avrebbero potuto posarla? Così, mentre volavano sulla superfice delle “grandi acque”, il capostipite di tutte le tartarughe disse: “qui!, mettetela sul mio guscio!”. Quindi gli uccelli discesero con la giovane donna, da quel momento conosciuta come “Sky-Woman”, e la posarono sulla superfice della sua nuova casa. Tuttavia non vi era abbastanza spazio, così la lontra si offrì  volontaria e scese sul fondo del mare riportando in superficie del fango, il quale, dopo essere stato messo sulla schiena della tartaruga , cominciò a crescere diventando la terra che oggi conosciamo come “Turtle Island”. Il Creatore, però, sapeva che essa avrebbe avuto bisogno di più cose, quindi mandò sulla nuova terra le piante e gli animali, affinchè si prendessero cura di sua figlia. Mandò il cervo, il bisonte, l'orso, il coniglio e lo scoiattolo, per fornirgli cibo e abiti. Mandò anche le piante medicinali: il cedro, la salvia, la sanguinaria-canadensis, la quercia e soprattutto il tabacco. Mandò poi sulla terra molte altre cose per provvedere alla sua futura generazione: i Kituwah, i Cherokee. Quando la prima donna fu soddisfatta, il Creatore mandò il primo uomo ad aiutarla a curarsi della sua creazione. Il primo uomo e la prima donna erano ora marito e moglie. Erano felici e tutto andava per il meglio, ma, come in tutte le buone cose, il male si insinuò tra loro e cominciarono a discutere e litigare. Furono dette parole dure da entrambi e, alla fine, la prima donna raccolse le sue cose e partì. “Vado a cercare un nuovo posto dove vivere” disse al marito “ tu sei indolente e non mi presti mai attenzione!”. In breve tempo il primo uomo si pentì delle sue azioni e cercò di raggiungere la moglie per scusarsi. Tuttavia si rese conto di non poterla ormai raggiungere, e pregò il Creatore di aiutarlo: “rallentala, Creatore, affinchè possa dirle cosa essa significhi per me!”. Il Creatore chiese:”il tuo spirito è uno con il suo?”. Il primo uomo rispose:”ne abbiamo uno solo fin da quando siamo stati creati! Ne abbiamo uno solo da quando tu hai soffiato la vita in noi e ne avremo uno solo fino alla fine del tempo stesso!”. Toccato dalle parole dell'uomo, il Creatore intervenne. Vide la strada che la prima donna stava percorrendo e cominciò a far crescere delle piante ai suoi piedi per rallentarla. Da un lato crebbero le more selvatiche, dall'altro i mirtilli, ma lei continuò il cammino. Allora fece crescere i ribes, ma ancora, lei non si curò di essi e continuò il cammino. Il Creatore, però, sapeva di doverla rallentare a tutti i costi, così andò nel suo giardino, prese una manciata di piantine di fragole e le piantò sula terra. Quando atterrarono ai piedi della prima donna, cominciarono a crescere, fiorire e maturare. La prima donna si fermò a vedere gli splendidi rami e bacche della piantina di fragole, e si chinò per assaggiarne una. Appena mangiò la fragola dimenticò la sua rabbia e, preso un cestino, lo riempì velocemente e tornò verso il marito. Il primo uomo, intanto, si stava affannando per raggiungere la moglie e rimase sorpreso quando la vide tornare, e oh! Come batteva il suo cuore! Lei era sorridente! Lei mise la mano nel cestino, prese una fragola e la mise nella bocca del marito. Lui sorrise e ringraziò il Creatore. Presa la sua mano, la moglie lo condusse sul sentiero di casa, mangiando insieme le fragole lungo la via.


8 giugno 2013

Risotto alla crema di piselli e menta

Oramai è parecchio che ho preso l’abitudine di postare due volte a settimana e di alternare dolce a salato, così da poter accontentare i gusti e le esigenze di tutti. E cerco anche di alternare tra primi, secondi e sfizi vari, tenendo sempre in considerazione le stagioni e quello che di meglio hanno da offrirci.  In questo periodo adoro utilizzare i piselli freschi. Questi piccoli semi sono un prezioso scrigno di sostanze cardiotoniche: abbassano il colesterolo “cattivo”, regolano la pressione, prevengono anemie e debolezze. I piselli contengono notevoli quantità di vitamine del gruppo B, ma anche vitamina A e C, che però vengono neutralizzate con la cottura troppo prolungata, per questo si consiglia sempre di lasciarli un po’ croccanti.  Per la ricchezza di nutrienti, i piselli possono essere considerati  in abbinamento con un farinaceo, un alimento praticamente completo. In questo caso ho scelto di abbinarli con il riso,  un farinaceo non particolarmente pesante, privo di  glutine per cui adatto anche ai celiaci, un primo piatto primaverile dal sapore fresco e molto delicato, leggero, buono e altamente digeribile.


4 giugno 2013

Torta cioccolato e cocco con copertura di nutella.


I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.

Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia,
libera e sola.
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.

                                             (Erna Bombeck)


1 giugno 2013

Bocconcini di pollo in salsa di senape e miele

Un' osservazione piuttosto superficiale indurrebbe a pensare che il colore delle carni sia in stretta relazione con la quantità o la qualità del sangue degli animali. Nulla di più errato: il colore è dato invece dalla mioglobina, la cui concentrazione dipende dalla razza, dall’età e dal sesso. Gli animali giovani hanno quindi una quantità inferiore di mioglobina rispetto agli adulti e, di conseguenza, carni meno colorite. La carne bianca è più digeribile e povera di grassi; ti fa dimagrire in tempi veloci, non sovraccarica i reni e non mette a rischio le arterie. La carne bianca ha i vantaggi delle proteine nobili di origine animale senza le controindicazioni tipiche della carne rossa, più grassa, lunga da digerire e fonte di colesterolo. Per questo è l'ideale nei regimi alimentari che puntano al dimagrimento. I suoi  vantaggi sono molti:
Sazia senza ingrassare: il rapporto tra le calorie che apporta (poche) e il senso di sazietà che fornisce è uno dei più alti.
Fornisce le proteine meglio assimilabili: ha una sequenza di amminoacidi che consente il miglior assorbimento intestinale.
Mantiene i tessuti sodi anche quando si dimagrisce. Ricca di proteine nobili, la carne è preziosa per il ricambio proteico dei muscoli, serve a costruirli e a conservarli sodi durante i dimagrimenti.
È ben digeribile, grazie al basso contenuto di tessuto connettivo, di grassi e al ridotto diametro delle fibre muscolari. Ciò consente una rapida azione dei succhi gastrici. 


Io e mio marito mangiamo pollo due volte a settimana per via della dieta, e quando non ho idee su un modo diverso per cucinarlo so che andando da Claudia risolvo velocemente il problema. Anche lei e Ric amano questa carne bianca leggera e digeribile e la sua fantasia produce sempre dei piattini gustosi e sfiziosi come questo. E allora grazie alla meteorina più amata del web!