29 marzo 2012

Biscotti alla liquirizia e zucchero di canna muscovado

Liquirizia + biscotti = liquiziotti.  Il contest di Federica ha stimolato la mia fantasia, volevo provare da un pò a fare dei biscotti  con lo zucchero muscovado e quale migliore occasione di questa per provare? Come ben sapete questo particolare tipo di zucchero "umido" ha un alto contenuto di sali minerali ed un aroma dal forte sentore di liquirizia, caramello e miele, di conseguenza non potevo non provare ad accoppiarlo con la mia adorata polvere di liquirizia. L'esperimento è riuscito perfettamente, il muscovado ha esaltato il profumo ed il sapore della liquirizia donando a questi biscotti un sapore particolarissimo che sarà apprezzato infinitamente dagli amanti della mitica radice !

26 marzo 2012

Canneloni di crepes .... ovvero crespelle ripiene di carne, provola e ricotta di pecora

Le crepes, uno dei piatti principi della grande cucina francese, hanno avuto il loro massimo successo alla metà del secolo scorso, quando diventò una moda mangiare la crepe più famosa, la suzette , nelle merende del pomeriggio o alla colazione del mattino. Era il tempo dei grandi ristoranti, dei maggiordomi in livrea, dei flambè davanti agli occhi che facevano applaudire i commensali. La fama di questo piatto crebbe, e valicò i confini francesi, arricchendosi via via di nuovi ingredienti e  della fantasia di chi le preparava.Furono però tre gentiluomini  a segnare la svolta,  preparando le prime crepes salate. Tre signori amanti della buona cucina e soprattutto delle crepes. Il barone de Amery, il visconte De La Garse e il nobiluomo inglese Joseph Dely si riunirono a Parigi, sul finire del IXX secolo e crearono, per il loro piacere personale, un ristorante a base esclusiva di crepes. Grandi viaggiatori, amanti delle tavole di tutto il mondo, i tre amici compresero che  eliminando lo zucchero dalla pastella, essa poteva acompagnarsi gradevolmente ai formaggi, ai salumi e alle verdure in genere. Fu un successo senza precedenti. era il periodo della Belle Epoque, le prime automobili , le signore con il parasole e le gonne lunghe, tutti impazzivano per le crepes, cucinate sul momento e accompagnate da bicchieri di cidro. Le cene fastose che i tre nobili organizzavano erano sempre gremite e il ristorante  “Chez les amis “ conobbe un momento di grande popolarità.  


“ Per fare una crepes ci voglioso solo uova, burro e farina  ... 
Per farla buona bisogna solo imparare a farla bene …”

J. Dely 1897   


22 marzo 2012

Filetti di rombo con salsa all'arancia e granella di mandorle


Dai un pesce a un uomo
 e lo nutrirai per un giorno. 
Insegnagli a pescare 
e lo nutrirai per tutta la vita.
(Proverbio cinese)

Il pesce non è sicuramente la mia specialità, amo mangiarlo, ma non sono affatto brava a cucinarlo e sopratutto non so pulirlo!  Quindi adoro il mio santo pescivendolo che fa la fatica al posto mio. Oggi ad esempio mi sono fatta sfilettare un meraviglioso rombo chiodato freschissimo, e ho preparato un un secondo semplice, ma molto sfizioso.  

19 marzo 2012

Torta al cioccolato con ricotta e gocce di cioccolato

La festa del papà per me è da un pò di anni una giornata strana. Metà di me festeggia con mia figlia il suo papà, cioè mio marito, ma l'altra metà del mio cuore non ha nulla da festeggiare, perchè anche se sono passati 16 anni, a me il mio papà manca ancora tantissimo! Ma niente malinconie, mio padre non vorrebbe assolutamente che la sua nipotina  ( che lui non ha mai conosciuto, ma tanto aspettato) vedesse la sua mamma triste per cui ...si cucina ! Mia figlia ha voluto preparare insieme a me un  dolce per il suo papi, un dolce semplice,  ma tanto cioccolatoso (in famiglia siamo tutti cioccodipendenti!) e allora ecco qui una dolce golosità  per fare colazione tutti insieme dare gli auguri al "nostro" dolce papà e poi purtroppo dividerci per andare a lavorare o a scuola! Tanti auguri per una serena giornata a tutti i papà! 


15 marzo 2012

I polentotti ... ovvero biscotti con farina di mais

Una giornata super stressante ieri! In ufficio è stato un vero massacro, un’urgenza dopo l’altra, da sola senza nessuno che poteva darmi una mano, calcolate che sono riuscita a mangiare un panino alle 15.00! Quando finalmente sono riuscita ad uscire ho passato il pomeriggio in auto per accompagnare mia figlia dall’ortodontista, si  perché a Roma ogni spostamento, a meno che non sia all’interno dello stesso quartiere, prevede un incontro ravvicinato del terzo tipo con un mostro alieno che si chiama traffico! Se poi ci mettete che per raggiungere lo studio medico mi devo fare gran parte del lungotevere e il muro torto …… chi di voi abita a Roma sa di cosa parlo ! Ma credo che qualunque grande città abbia il suo bel caos! Fortunatamente le mie giornate non sono sempre così!!! Ma quando alle 19.30 finalmente ho aperto la porta di casa…….. mi sono rilassata! La mia casa ha questo effetto magico su di me, qualunque cosa rimane fuori, sullo zerbino come dico io! Sono entrata mi  sono tolta il tailleur da lavoro, ho indossato la tuta e sono  andata  nella mia cucina e visto che sentivo dentro di me tutta la tensione della giornata ho deciso di attuare il mio relax preferito…mani in pasta.  e prima di cena ho inforanto questi semplici biscotti, molto rustici, ma deliziosi, i polentotti come li chiama il  mio nipotino, che riesce a divorarne una quantità pazzesca in un nano secondo!.
 

12 marzo 2012

Risotto alle fragole profumato con il Brachetto d'Acqui

Oggi vi voglio parlare di un vino-spumante piemontese che adoro: il Brachetto d’Acqui.  Gradevole, brioso, frizzante, allegro e profumato. Un vino dai bellissimi colori porpora o rubino con riflessi violacei. Il suo perlage è fine e persistente, è il vino della seduzione e della gioia, profumato di frutta matura, moderatamente alcolico, inebriante e morbido. Come tutti i veri protagonisti anche la storia del Brachetto è intrisa di leggenda e fascino. Una delle più suggestive e maliziose  racconta che al “VINUM ACQUENSE” si attribuissero mirabolanti virtù afrodisiache. E credenza comune che all’epoca dell’Impero Romano, Giulio Cesare prima e Marco Antonio poi facessero precedere il loro arrivo in Egitto, alla corte della bella Cleopatra, da otri di “vinum acquense”, apprezzatissimo dalla Regina per risvegliare gli ardori dei suoi leggendari amanti. 
La ricetta che vi presento oggi prevedeva originariamente del vino bianco, ma non sia mai detto che io non dia il mio personale tocco e, calcolando che questo vino esalta particolarmente la frutta come  fragole o  pesche, ho deciso di utilizzarlo e vi devo dire che la foto non può assolutamente trasmettervi l’ineguagliabile sapore e profumo che il Brachetto ha dato a questo risotto, ancora una volta la differenza sta nella qualità delle materie prime.


10 marzo 2012

Frollini con farina di castagne

Io normalmente non cucino mai quello che non mi piace, non troverete mai broccoli nelle mie ricette oppure cacciagione, ma questi biscotti, anche se sinceramente a me non piacciono (non amo la farina di castagne), sono i biscotti preferiti di una mia cara amica. Le piacciono così, semplici e rusticotti, e allora oggi, visto che andavo da lei per il suo compleanno,  oltre al regalo ho preparato un bel pò di questi frollini e glieli ho regalati.  Ne è stata felicissima, neanche le avessi portato 1 kg di cioccolata fondente!!!.........esagerata non credete?


8 marzo 2012

Petto di pollo con impanatura di patatine fritte


C'è solo un fiore in quella stanza
e tu ti muovi con pazienza
la medicina è amara ma
tu già lo sai che la berrà

Se non si arrende tu lo tenti
e sciogli il nodo dei tuoi fianchi
e quel vestito scopre già
chi coglie il fiore impazzirà

Farà per te qualunque cosa
e tu sorella e madre e sposa
e tu regina o fata, tu
non puoi pretendere di più

E forse è per vendetta
e forse è per paura
o solo per pazzia
ma da sempre
tu sei quella che paga di più
se vuoi volare ti tirano giù
e se comincia la caccia alla streghe
la strega sei tu

E insegui sogni da bambina
e chiedi amore e sei sincera
non fai magie, ne trucchi, ma
nessuno ormai ci crederà

C'è chi ti urla che sei bella
che sei una fata, sei una stella
poi ti fa schiava, però no
chiamarlo amore non si può

C'è chi ti esalta, chi ti adula
c'è chi ti espone anche in vetrina
si dice amore, però no
chiamarlo amore non si può

Io non amo "festeggiare"  questa giornata, la identifico di più come una giornata per non dimenticare. Iniziando da quell'8 marzo 1908 in cui 129 operaie americane morirono arse vive nella fabbrica in cui lavoravano in condizioni pessime. E' un giorno in cui ricordare, il bene e il male:  ricordare  le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui siamo ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. A volte anche nella casa accanto alla nostra.  Oriana fallaci diceva: "Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai."  Quanto è vero!
Le donne fanno gruppo, le donne cadono e si rialzano, le donne sanno sacrificarsi, le donne fanno paura... Bennato ha ragione in questa canzone "...forse per paura ...ma da sempre tu sei quella che paga di più".
Ricordiamo ai nostri uomini, a tutti quelli che conosciamo: colleghi, amici, padri, figli, amanti, mariti, fidanzati, fratelli che l'8 marzo dura 365 giorni, perchè fondamentalmente 8 marzo è sinonimo di rispetto, una parolina magica in cui è racchiuso tutto: rispetto per il nostro corpo, per il nostro cervello, per il nostro lavoro, per le nostre scelte, per il nostro amore!





5 marzo 2012

Carrot cake

Venerdì sera, ultimo giorno lavorativo di una settimana bella piena. Unico desiderio rilassarmi, mi sentivo veramente stanchissima e mi pregustavo una serata e un week end di tutto relax. Mai fare programmi, la vita sa essere terribilmente inaspettata! Alle 23.00 circa squilla il telefono, già vista l'ora non portava niente di buono, ma la voce di mio fratello portava peggio " stiamo correndo in clinica il piccolo sta malissimo appendicite in peritonite, tu non venire pensa a mamma e alla piccola". Ora immaginatevi la nottata:   una bambina di quattro anni, mai abituata a dormire lontana dai genitori che viene  abbondonata in piena notte, noi in preda all'ansia al pensiero di dover far operare di notte con urgenza un piccolo biondino con 40 di febbre, il tutto condito da una nonna in preda al panico. Insomma quando dopo circa un'ora di pianti disperati la pulzella abbandonata è finalmente crollata dal sonno, mio marito mi ragguaglia sulla situazione in clinica, analisi, cardiologo, ecografia ecc. "dovrebbero operare tra un' oretta, io mi sdraio sul letto appena fatto ci telefona". Ok, io devo fare qualcosa per occupare il tempo, per non morire d'ansia in attesa della telefonata di mio fratello. Ma cosa? Faccio un dolce. Penso che sia stata l'ultima prova per mio marito che sono completamente pazza! Ma so che molte di voi invece mi possono capire benissimo. Mettere le mani  in pasta mi rilassa. Un dolce semplice e classico come la torta di carote, ma variandolo un pò giocando sulle proporzioni  e sugli ingredienti. Mentre il dolce era ancora al forno, finalmente è arrivata la telefonata, l'operazione era perfettamente riuscita. Il mio cuore poteva ricominciare a battere tranquillo. Me ne sono andata qualche ora a dormire, ma al mio risveglio per colazione ho trovato veramente un'ottimo dolce, soffice e umido il giusto, perfetto per iniziare la giornata accanto ad una bella tazza di the caldo ... e poi di corsa in clinica per strappazzami di coccole il mio dolce nipotino!